«Si apre un lembo luminoso di cielo»

Con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus, nel 1950, il Papa Pio XII proclama solennemente come verità di fede che «l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Il 1 novembre 1950, al termine del rito con cui il dogma è formalmente proposto alla Chiesa intera, il Papa rivolge alcune parole dense di fede ai fedeli che affollavano Piazza San Pietro. Le riproponiamo qui quasi integralmente, in preparazione dell’imminente festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al cielo (15 agosto).Cattura

Per imperscrutabile disegno divino, sugli uomini della presente generazione, così travagliata e dolorante, smarrita e delusa, ma anche salutarmente inquieta nella ricerca di un gran bene perduto, si apre un lembo luminoso di cielo, sfavillante di candore, di speranza, di vita beata, ove siede Regina e Madre, accanto al Sole della giustizia, Maria.

In questo giorno di letizia, da questo squarcio di cielo, insieme con l’onda dell’angelica esultanza, che si accorda con quella di tutta la Chiesa militante, non può non discendere sulle anime un torrente di grazie e d’insegnamenti, suscitatori fecondi di rinnovata santità. delusa, ma anche salutarmente inquieta nella ricerca di un gran bene perduto, si apre un lembo luminoso di cielo, sfavillante di candore, di speranza, di vita beata, ove siede Regina e Madre, accanto al Sole della giustizia, Maria.

Perciò a così eccelsa creatura Noi leviamo fidenti gli occhi da questa terra, in questo nostro tempo, tra questa nostra generazione, e a tutti gridiamo : in alto i cuori!

Alle tante anime inquiete ed angosciate, triste retaggio di una età sconvolta e turbolenta, anime oppresse ma non rassegnate, che non credono più alla bontà della vita e solo ne accettano, quasi costrette, l’istante, l’umile ed ignorata fanciulla di Nazaret, ora gloriosa nei cieli, aprirà visioni più alte, e le conforterà a contemplare a quale destino e a quali opere fu sublimata Colei, che, eletta da Dio ad essere Madre del Verbo incarnato, accolse docile la parola del Signore.

E voi, più particolarmente vicini al Nostro cuore, ansia tormentosa dei Nostri giorni e delle Nostre notti, sollecitudine angosciosa d’ogni nostra, ora, voi, poveri, malati, profughi, prigionieri, perseguitati, braccia senza lavoro e membra senza tetto, sofferenti di ogni genere e di ogni paese; voi a cui il soggiorno terreno sembra dar solo lacrime e privazioni, per quanti sforzi si facciano e si debbono fare, affine di venirvi in aiuto, — innalzate lo sguardo verso Colei, che prima di voi percorse le vie della povertà, del disprezzo, dell’esilio, del dolore, la cui anima stessa fu trafitta da una spada ai piedi della Croce, ed ora fissa non titubante l’occhio nell’eterno lume.

A questo mondo senza pace, martoriato dalle reciproche diffidenze, dalle divisioni, dai contrasti, dagli odi, perchè in esso è affievolita la fede e quasi spento il senso dell’amore e della fraternità in Cristo, mentre supplichiamo con tutto l’ardore che l’Assunta segni il ritorno del calore d’affetto e di vita nei cuori umani, non Ci stanchiamo di rammentare che nulla mai deve prevalere sul fatto e sulla consapevolezza di essere tutti figli di una medesima Madre, Maria, che vive nei cieli, vincolo di unione per il Corpo mistico di Cristo, quale novella Eva, e nuova madre dei viventi, che tutti gli uomini vuol condurre alla verità e alla grazia del suo Figlio divino.

Qui il testo integrale.