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pioXII2.gifRadiomessaggio ai governanti e ai popoli
nell’imminente pericolo della guerra, 24 agosto 1939

Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo.

E si sentiranno grandi — della vera grandezza — se imponendo silenzio alle voci della passione, sia collettiva che privata, e lasciando alla ragione il suo impero, avranno risparmiato il sangue dei fratelli e alla patria rovine.

Faccia l’Onnipotente che la voce di questo Padre della famiglia cristiana, di questo Servo dei servi, che di Gesù Cristo porta, indegnamente sì, ma realmente tra gli uomini, la persona, la parola, l’autorità, trovi nelle menti e nei cuori pronta e volenterosa accoglienza. Continua.

pioXII2.gifMessaggio «Ecco alfine terminata», 9 maggio 1945

Ecco alfine terminata questa guerra che, durante quasi sei anni, ha tenuto l’Europa nella stretta delle più atroci sofferenze e delle più amare tristezze. Un grido di riconoscenza umile e ardente sgorga dal più profondo del Nostro cuore verso «il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione». Ma il Nostro cantico di azioni di grazia si accompagna con una preghiera supplichevole per implorare dalla onnipotenza e dalla bontà divina il termine, secondo giustizia, delle lotte sanguinose anche nell’Estremo Oriente.

Inginocchiati in spirito dinanzi alle tombe, ai burroni sconvolti e rossi di sangue, ove riposano le innumerevoli spoglie di coloro che son caduti vittime dei combattimenti o dei massacri disumani, della fame o della miseria, Noi li raccomandiamo tutti nelle Nostre preghiere e specialmente nella celebrazione del Santo Sacrificio, al misericordioso amore di Gesù Cristo, loro Salvatore e loro Giudice. E Ci sembra che essi, i caduti, ammoniscano i superstiti dell’immane flagello e dicano loro: Sorgano dalle nostre ossa e dai nostri sepolcri e dalla terra, ove siamo stati gettati come grani di frumento, i plasmatori e gli artefici di una nuova e migliore Europa, di un nuovo e migliore universo, fondato sul timore filiale di Dio, sulla fedeltà ai suoi santi comandamenti, sul rispetto della dignità umana, sul principio sacro della uguaglianza dei diritti per tutti i popoli e tutti gli Stati, grandi e piccoli, deboli e forti. Continua.

pioXII2.gifRadiomessaggio per la consacrazione episcopale
di G.B. Montini, Beato Paolo VI, 12 dicembre 1954

Qui, il testo integrale del radiomessaggio.