Lì dove il Papa nacque

Il 2 marzo, a Roma, è già Schermata 03-2456719 alle 11.49.10primavera. O per lo meno lo si capisce, che la primavera ormai è alle porte. Soprattutto se abiti a pochi passi dal Tevere; lo vedi, il biondo Tevere, scorrere lento, mentre un po’ di vento agita le foglie lungo l’argine, alla luce di un sole che già un po’ riscalda. Se stai all’altezza di ponte Sant’Angelo, al di qua del Tevere, guardando un po’ a sinistra vedi pure il Cupolone, e ti sale sempre un po’ di emozione. Eugenio Pacelli nasce proprio lì, nell’antico rione Ponte, a pochi metri dal ponte Sant’Angelo, coi suoi angeli con gli strumenti della Passione. Se da ponte Sant’Angelo vai sempre dritto, per quei vicoli, alla fine arrivi in via degli Orsini, che una volta era via Monte Giordano. Se chiedi di Palazzo Pediconi, al civico 34, chi non è turista ma lì c’è nato – e qualcuno ancora se ne trova – lo trovi subito (in foto, sopra); al terzo piano di quel palazzo, abitavano in affitto l’avvocato Filippo Pacelli e di Virginia Graziosi. E lì – come ricorda una lapide all’Schermata 11-2456980 alle 20.29.09interno del portone (in foto, a destra) – nacque il futuro Pio XII; nella tarda sera del 2 marzo 1876. Il 2 marzo è una data che torna, nella vita del Pastor Angelicus: il 2 marzo di qualche anno più tardi, nel 1939, sarà Vicario di Cristo, al termine di un Conclave relativamente breve.
In una Roma che, pochi anni dopo la Breccia di Porta Pia, è ancora tutta papalina – per lo meno nei borghi a pochi passi da San Pietro, dove vive e cresce Paceelli – «papà era avvocato civilista, ma nel contempo aveva studiato diritto canonifoto3co, era abilitato anche presso i Tribunali ecclesiastici. Mamma era addetta alle cure della famiglia e ci era di grande esempio con le sue virtù e la sua religiosità»: così racconterà poi la sorella più piccola, Elisabetta Pacelli. Certamente, legatissima al Pontefice era la famiglia del piccolo Eugenio: il nonno, Marcantonio, aveva seguito il beato Pio IX nel suo esilio a Gaeta, vicino Napoli, e per questo la famiglia era stata ricompensata con un titolo nobiliare. A pochi passi dalla casa dove vivono i Pacelli, c’è santa Maria in Vallicella, la Chiesa Nuova – quella, per intenderci, di San Filippo Neri. Ma il futuro Pontefice è battezzato, il 4 marzo, nella più vicina Chiesa dei Santi Celso e Giuliano, Basilica minore, a pochi metri da Ponte Sant’Angelo, in via del Banco di Santo Spirito (in foto, a destra). Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli ha come padriSchermata 03-2456719 alle 11.44.23no Filippo Graziosi, fratello della madre, e come madrina Teresa Pacelli, sorella del papà.
In via Monte Giordano, il piccolo Eugenio vive soltanto fino a quattro anni; la famiglia, nel 1880, si trasferisce in via della Vetrina, al civico 19. Ma proprio di fronte alla casa dove nasce, in via degli Orsini, c’è una splendida edicola mariana, di rara bellezza (in foto, a sinistra). A Roma ce ne son tante, ma ci piace pensare che tante volte quella immagine raccolse le prime preghiere del piccolo Eugenio, prima tra le braccia della madre, Virginia, e poi muovendo i primi passi, con la mano in quella dei suoi genitori. E chissà che davanti a quella immagine della Madonna, il futuro Pio XII non abbia pronunciato, magari inciampando qua e là nelle parole, qualcuna delle sue prime Ave Maria