L’oro del Papa ai poveri

Schermata 11-2456985 alle 12.39.50Testimonianza di Suor Pascalina Lehnert, governante del Papa dal 1923 fino alla morte.

pio12Dopo la guerra, sia in Italia che all’estero, per vario tempo si fece sentire il problema della fame, per lenire il quale il Santo Padre dispose la distribuzione di vivere e indumenti che otteneva dai cattolici di altri Paesi. Ad un certo momento, Egli avrebbe voluto vendere i molti gioielli e oggetti d’arte conservati nelle casseforti dell’appartamento privato e le opere d’arte che si trovavano nei Musei.

Nel desiderio di acquistare generi di prima necessità, si fece portare le sue croci pettorali, gli anelli e gli altri oggetti sacri, con l’intenzione di farli valutare e vendere. Pensò pure di alienare statue e arazzi.

Si procedette pure alla stima, ma la vendita non potè essere fatta in quanto in Italia non si trovò degli acquirenti disposti a pagare il prezzo giusto e l’invio all’estero di detti oggetti non era gradito al governo italiano. Egli rimase molto dispiaciuto per non aver potuto concretizzare questo suo vivissimo desiderio.

(Positio, pagg. 86-87, 98)