Le “cappellette di San Luigi”

Schermata 2015-04-10 alle 18.11.58«Oh, se gli uomini, che di continuo muovono lamenti per le piaghe da cui il mondo è afflitto, per la sfiducia che isterilisce i rimedi, per il buio che ottenebra le menti, per la stanchezza che snerva la volontà, per la cupidigia che scatena le passioni, conoscessero la inesauribile miniera di spirituali risorse che l’Eucaristia offre ad ogni’anima; quanto differente e più felice sarebbe la storia dell’uomo sulla terra, e come affrettata l’ora del compimento dei suoi nobili ideali!» (Radiomessaggio per il Congresso Eucaristico di Torino, 1953)

L’amore di Eugenio Pacelli per il Divino Signore Sacramentato – come si chiamava con il linguaggio solenne di una volta – trova nei suoi discorsi da Papa tracce stupende. Quando parla dell’Eucaristia Pio XII non si risparmia espressioni di devota adorazione e di audace amore, consegnando a chi ascolta – e oggi a chi legge – quasi l’intimo segreto del suo personale amore per il Signore nascosto nell’Ostia consacrata.

Schermata 2015-04-10 alle 18.11.06Questo amore, alimentato quotidianamente nella celebrazione della Santa Messa e nell’adorazione continua e mai stanca, ha certamente – come ogni storia d’amore – i suoi luoghi. E tra questi occupa senz’altro un posto privilegiato, nel cuore del Papa, la bella cappella di Palazzo Rospigliosi, sull’Esquilino, al lato della Basilica di Santa Maria Maggiore ove Pio XII celebrò la prima Messa – e proprio accanto a Palazzo Cassetta, nella cui cappella don Eugenio sarà ordinato sacerdote.

Schermata 2015-04-10 alle 18.10.49Nella cappella dell’antico palazzo Rospigliosi in via Liberiana, infatti, il Papa ricevé la prima comunione, l’11 ottobre 1886, a dieci anni, nella festa della Divina Maternità di Maria. A presiedere la celebrazione è Lucido Maria Parocchi, cardinal vicario di Roma, già vescovo di Pavia e arcivescovo di Bologna. Il luogo non è un luogo a caso.

Il superbo palazzo, risalente al 1590, nel 1769 era stato acquistato dal marchese Francesco Maria Imperiali Lercaro. Il marchese, sacerdote, aveva fondato i Missionari Apolostici per la predicazione popolare a Roma, in un’epoca di grande fermento da questo punto di vista, e aveva acquistato il Palazzo proprio per questa opera. Nel 1824, il Papa Leone XII aveva disposto la fusione dei Missionari con altre due opere dallo stesso carisma, tra cui quella fondata nel 1785 dal Cardinale Vitaliano Borromeo come «opera pia dei santi esercizi per la prima comunione». L’opera del Borromeo aveva avuto come prima sede l’ala del Collegio Romano dove aveva vissuto il giovane San Luigi Gonzaga, e questo spiega perché essa fu ben presto nota, tra la gente di Roma, col Schermata 2015-04-10 alle 18.10.28nome di “cappellette di San Luigi”. Nome che non si perse con il passaggio alla sede di palazzo Rospigliosi, dove – oltre che nell’altra sede in via dei Vascellari, in Trastevere – i Padri tenevano anche sedici corsi di esercizi spirituali all’anno, a volte di sette giorni ciascuno, per i ragazzi della borghesia romana che si preparavano alla prima comunione.

Tra questi ragazzi ci fu anche il nostro Eugenio Pacelli che, dopo il consueto corso di ritiro, insieme ad altri giovani della sua età, ricevé la prima volta, nella cappella del Palazzo, il Sacramento che poi lo avrebbe sostenuto fino alla fine della sua vita.

Attualmente, il Palazzo ospita l’Hotel Antico Palazzo Rospigliosi, ed ancora conserva al suo interno, perfettamente conservata, la Cappella che per secoli ha visto generazioni di cristiani ricevere per la prima volta il Santissimo Sacramento dell’Altare. Una lapide, con un bel profilo in bassorilievo del Papa, ricorda, in una sala adiacente, quell’11 ottobre 1886 – quando, per la prima volta, il piccolo Eugenio Pacelli poté ricevere, nell’Ostia consacrata, il Signore che qualche decennio dopo lo chiamò ad esser suo Vicario in terra.