La Chiesa, sempre giovane

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two popes in 1917Il 13 maggio 1942, nel giorno del venticinquesimo anniversario della sua consacrazione episcopale per le mani di Benedetto XV (foto, a sinistra), Pio XII registra un radiomessaggio in cui si sofferma – nel pieno della tragedia della guerra – sul tema della giovinezza della Chiesa, fonte di “incrollabile fiducia”. Ne proponiamo di seguito alcuni stralci, mentre il testo completo è disponibile in italiano sul sito web della Santa Sede.

I primi Cristiani voi li vedete grandeggiare per altezza di pensiero, per vigore di azione, per coraggio e gara di morali eroismi, nell’affermazione della fede, nelle lotte e nelle sofferenze, lasciando un esempio, la cui forza conquistatrice si palesa e si propaga di secolo in secolo fino ai nostri giorni, anzi più che mai ai nostri giorni, quando per salvare e custodire l’onore e il nome cristiano è necessario sostenere non dissimili lotte e affrontare non dissimili cimenti.

Di questa prima cristianità, ai cui inizi ci riconducono le prossime solennità dell’Ascensione e della Pentecoste, il profilo spirituale rifulge di quattro note caratteristiche e inconfondibili :
1) incrollabile certezza di vittoria, appoggiata su una fede profonda;
2) serena e illimitata prontezza al sacrificio e ai patimenti;
3) ardore eucaristico e interiorità, erompente dalla convinzione intima dell’efficacia sociale di un pensiero eucaristico su tutte le forme della vita sociale;
4) aspirazione verso una unità di spirito e di gerarchia sempre più compatta e infrangibile.

La sicurezza di vittoria della primitiva Chiesa traeva alimento, franchezza e imperturbabilità dalle parole del Maestro; Ego vici mundum (Io. 16, 33): Io ho vinto il mondo! parole che ben potevano scriversi sul legno della sua croce, vessillo dei suoi trionfi. Fate che la Cristianità d’oggidì sia penetrata e infiammata dal vivo e luminoso fuoco di questa parola; e voi sentirete in cuore la tranquilla e dolce fiducia della vittoria che vi assicura: all’estremo scomparire di questi giorni tenebrosi, onde tanti sono e vivono atterriti e abbattuti, non avverrà ciò che paventano i pusillanimi, ma appariranno raggianti e appagate le speranze dei cuori fedeli e magnanimi.

Come ai primordi e più che in non poche altre epoche, la divina fondazione di Cristo, benché non timida degli avversari, in più di una regione è oggi in lotta per la sua esistenza.
La visione dei trionfi riportati dalla Chiesa primitiva raffermi e innalzi la vostra speranza e vi dischiuda l’orizzonte di nuovi trionfi nel tempestoso presente.
Che se il sigillo del sangue, che, nelle prove di secoli di sofferenze e di sacrifici, abbelliva la giovinezza della Chiesa, ci appare oggi come il rubino più lampeggiante del suo diadema di trionfo.

Ma donde mai coglieva vita e calore la coraggiosa fede dei primi cristiani? Dall’unione eucaristica con Cristo, fonte di condotta morale, pura e grata a Dio.
E centro della fede è il pensiero eucaristico, come nei primi secoli, così ancora oggidì. Nel santificante segno dell’Eucaristia la Chiesa di oggi porge gioiosa e commossa la mano alla Chiesa primitiva. La bontà e l’invito di Cristo, vivente in mezzo a noi, non vengono mai meno.

Né meno mirabile e grande fu allora l’anelito della giovane Sposa di Cristo per la conservazione, l’ordine e il consolidamento di una inscindibile unità, che legasse fedeli e Gerarchi. Oggi, quando la separazione di tanti fratelli dalla Sede di Pietro è venuta a così tragiche conseguenze con danno di tutta la cristianità e con scemata efficacia della loro azione nel mondo, laddove l’unione vitale fra Pastore e gregge nel mondo cattolico estende e mostra sempre più evidenti i suoi benefici effetti, si eleva anche con maggior veemenza dal cuore dei fedeli di Cristo verso il cielo la preghiera ut unum sint; alla qual preghiera si associano molti altri, pur vivendo fuori della Chiesa visibile, con sincerità e bramosia, perché in un mondo avverso a Cristo stimano in pericolo fin l’esistenza del Cristianesimo. E donde questa invocazione di unità di tutti i credenti potrebbe con impeto di più intima carità innalzarsi verso Colui, che primo la porse al Padre e illumina le menti e muove i cuori, se non da questo sacro colle, verso cui gli animi e gli orecchi del mondo cattolico in quest’ora si volgono?