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«La bella cappella che invitava alla preghiera e al raccoglimento era al centro dell’abitazione. Già da Cardinale il Santo Padre aveva dichiarato “suo” quell’arredamento e non permise mai che vi si cambiasse qualche cosa. Chi poteva osservare il Santo Padre in quel luogo, solo con il suo Dio, capiva donde egli attingesse la forza e il coraggio per la sua continua, estenuante vita di sacrificio. L’artista aveva, a suo tempo, decorato il soffitto della cappella non solo con lo stemma, ma anche con il monogramma di Pio XII. Anche questo era troppo per il Santo Padre. Dopo alcuni anni, ottenne che le lettere dorate venissero coperte e rese invisibili»

«Pio XII preferiva essere solo, quando celebrava la sua Messa quotidiana. Soltanto noi di casa eravamo presenti. «Almeno durante questa breve ora lasciatemi solo con il mio Dio» soleva dire. Egli poteva impiegare così tutto il tempo che voleva senza dover usare, come sempre, riguardi per tutti e per tutto».

«Alle sette, Pio XII si dirige verso la cappella; si inginocchia sul grande inginocchiatoio, ove la sua figura appare ancora più slanciata, e si prepara al Sacrificio divino. Si dirige quindi all’altare e indossa i paramenti sacri».

«Si giunse intanto all’ottantesimo compleanno di Pio XII. La cappella privata era splendida nel suo addobbo festivo. Bellissimi candidi gigli ornavano l’altare e la statua della Madonna. Quando Pio XII entrò, scosse un poco il capo, ma tacque per non turbare la nostra gioia».

[da Pascalina Lehnert, Pio XII. Il privilegio di servirlo]