Il vecchio Padre della parabola evangelica attende ansioso,
sulla soglia della Porta Santa, che il figlio traviato ritorni contrito;
chi vorrà ostinarsi nel deserto della colpa?
Palpitava d’amore il cuore del Salvatore nel pronunziare i discorsi,
e nel proporre e spiegare le parabole,
specialmente quelle che più ci parlano della sua misericordia,
come la parabola della dramma perduta,
della pecorella smarrita e del figliuol prodigo.
Nelle opere di misericordia è l’essenza stessa del Vangelo (e la prova è nelle parole stesse di Cristo giudice, che non ammetterà nel Regno eterno se non chi ebbe della misericordia il culto pratico), voi, come tutti coloro che più direttamente sono chiamati a sollevare gli afflitti nel corpo e nello spirito, siete le pagine viventi di questo gran Libro divino, destinate cioè a mostrare al mondo che il messaggio di Gesù Cristo non è lettera morta, ma sostanza di vita, sempre attuabile e sempre attuata; ed è rivolta a convertire il mondo dall’egoismo all’amore e a dare — non soltanto a promettere — quel sollievo e quella pace di cui Gesù ha detto : « Venite da me voi tutti che siete travagliati e oppressi da pesi ed io vi ristorerò . . . e troverete pace alle anime vostre».
La misericordia del Signore non si è stancata
e il suo braccio non è divenuto troppo corto per salvare.
Nessuno è escluso dalle sue promesse,
nè dalla soavità delle sue consolazioni.