La preghiera di Pio XII al Crocifisso di San Marcello

Anche Papa Pio XII volle nelle basilica di San Pietro il “crocifisso di San Marcello”, che in questo Triduo Pasquale 2020 accompagna le celebrazioni di Papa Francesco. Quel Cristo sofferente – che salvò Roma dalla peste del XVI secolo – è ormai diventato il simbolo dell’umanità sfinita e dolorante che vive l’epidemia di queste settimane. Il suo volto rugato dalla pioggia in una Piazza San Pietro incredibilmente vuota, il 27 marzo 2020, parla ai nostri cuori della stupenda solidarietà di Dio, che, in Cristo, ha voluto confondere le Sue lacrime con le nostre – il Suo dolore con il nostro, anche di questi giorni.

Papa Pio XII volle quel crocifisso in Basilica per la Quaresima dell’Anno Santo 2020. In un solenne rito penitenziale, il 26 marzo di quell’anno, pronunciò un discorso che accese gli animi all’amore del Signore, denunciando un «falso umanesimo» che feriva il cuore di Dio. «Saper sopportare la vita! È la prima penitenza di ogni cristiano, la prima condizione e il primo mezzo di santità e di santificazione. Con quella rassegnazione docile che è propria di chi crede in un Dio giusto e buono, ed in Gesù Cristo maestro e guida dei cuori, abbracciate con coraggio la spesso dura croce quotidiana. A portarla con Gesù il suo peso diventa lieve».

Al termine del suo discorso, il Papa si rivolse direttamente al Crocifisso, con parole toccanti che contenevano in sé lo stesso riferimento al miracolo della tempesta sedata che Papa Francesco ha proposto alla meditazione dei fedeli il 27 marzo scorso. «O Signore, salvateci, che non periamo! Calcate le onde nel pelago agitato dell’animo nostro, siate il nostro compagno nella vita e nella morte, il nostro giudice pietoso». «Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore». Di quella preghiera, proponiamo di seguito una versione con minime variazioni lessicali, che già negli anni scorsi è stato proposta su questo sito. Può essere la nostra preghiera in questo Venerdì Santo 2020, così speciale:

O Gesù crocifisso,
che hai divinizzato la natura umana,
assumendola tu stesso;
che, dopo aver predicato la giustizia,
la carità, la bontà;
dopo aver fatto del ricco e del potente
la forza del povero e del debole,
hai donato la salvezza al mondo
con la tua passione e morte;
volgi il tuo sguardo amoroso su questo popolo,
che si prostra ai tuoi piedi in spirito di penitenza
ed invoca da te il perdono non solo per sé,
ma anche per tanti infelici che vorrebbero
scoronarti e profanarti
per la superbia della loro intelligenza
e per la lussuria delle loro passioni.
Salvaci, Signore, o siamo persi!
Cammina ancora sulle onde
del mare agitato dell’animo nostro;
sii il nostro compagno nella vita
e nella morte; il nostro giudice pietoso.
Le folgori dei meritati castighi
cedano il posto a una nuova e larga
effusione della tua misericordia
sull’umanità redenta.
Estingui gli odi; accendi l’amore;
disperdi col soffio potente del tuo Spirito
i pensieri e i desideri di dominazione,
di distruzione e di guerra.
Concedi il pane ai piccoli, ai senzatetto
la casa, ai disoccupati il lavoro,
la concordia alle nazioni,
la pace al mondo,
a tutti il premio della eterna beatitudine.

Amen.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *