Il linguaggio della lacrime

Il 5 maggio, il Santo Padre Francesco presiederà in San Pietro una giubilare veglia delle lacrime, «segno visibile della misericordiosa mano del Padre tesa ad asciugare le lacrime» degli uomini di ogni tempo. In molte occasioni pubbliche Pio XII aveva rivolto il suo pensiero proprio alle lacrime dei fedeli, ai pianti più o meno nascosti, nella sofferenza della guerra prima e di un doloroso dopo guerra poi. Ancora nel 1957, nel radiomessaggio per gli auguri pasquali, scandisce lentamente: «Sa il Signore come vorremmo penetrare in ogni casa, passare attraverso tutte le corsie degli ospedali, sostare benedicenti accanto ad ogni culla, chinarCi con tenerezza su ogni sofferenza; vorremmo poter liberare tutti da ogni timore, per donare a tutti la pace, per riempire tutti di gaudio». Ma c’è un’altra legame tra la veglia presieduta da Francesco e Papa Pio XII. Per l’occasione, infatti, nella Basilica di San Pietro arriverà il reliquiario della Madonna di Siracusa: si tratta dell’effigie in gesso del Cuore Immacolato di Maria, che cominciò a lacrimare nell’estate del ’53. La notizia del prodigio arrivò subito al Papa, e Pacelli ne parlò con commosse parole nel messaggio per il Congresso mariano della Regione Sicilia, il 17 ottobre 1954, di cui riproponiamo di seguito il passaggio centrale.

madonna-delle-lacrimeSenza dubbio Maria è in cielo eternamente felice e non soffre nè dolore nè mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, che anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano, cui fu data per Madre, allorché dolorosa e lacrimante sostava ai piedi della Croce, ove era affisso il Figliuolo. Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh le lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? O piange per tant’i figli, nei quali l’errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la maestà divina? O sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora trascinati da falsi miraggi fra le schiere dei nemici di Dio? A voi spetta di cooperare con l’esempio e con l’azione al ritorno dei profughi alla casa del Padre e di adoperarvi affinchè si chiudano al più presto le brecce aperte dai nemici della religione nella vostra Isola, fatta oggetto di cupido assedio.